Sento ancora l’energia di Samhain addosso e vorrei iniziare questo nuovo giro di Ruota analizzando la figura di Persefone, la Regina degli Inferi. Devo dire che è difficile parlare di questo suo aspetto perchè il materiale che si trova mette l’accento maggiormente sul suo aspetto di Fanciulla, Kore, piuttosto che sulla parte oscura, eppure in moltissimi miti è lei ad accogliere gli eroi che scendono nell’Ade, benchè il mito del suo rapimento si concluda dicendo che lei avrebbe trascorso lì solo un terzo dell’anno. Lei è la regina degli Inferi, la guardina degli spiriti dei morti, colei che ha la fedeltà di Cerbero…e proprio dal cane guardino dell’Ade parte la similitudine con Ecate a cui sono sacri i cani e chedi una cagna aveva la testa come mutaforma. Nel titolo le ho definite sorelle proprio perchè, secondo alcune tradizioni, sono entrambe figlie di Demetra, anche se io amplierei questa definizione in quanto le considero sorelle in quanto Figlie della Dea Madre
(Demetra=Mater Dea), ossia archetipi diversi, e nemmeno poi troppo, originatesi dalla stessa matrice di Sacro Femminile. Tra l’altro, Ecate compare anche nel mito classico del rapimento di Persefone, o meglio dire di Kore: lei accompagnerà Demetra nel suo vagare in cerca della figlia e le suggerirà di chiedere consiglio al Sole che tutto vede.
In alcune versioni del mito è proprio Ecate a riportare dagli Inferi Persefone e viene anche specificato come queste due Dee stessero spesso in compagnia l’una dell’altra.
Un altro legame tra queste due figure viene dato dal simbolo della torcia con cui entrambe vengono raffigurate, Persefone guida i visitatori nel mondo degli Inferi e come Hekate è una divinità psicopompa, entrambe si muovono tra il mondo dei vivi e quello dei morti, hanno entrambe più aspetti di sè: Persefone/Kore e Ecate ha tre volti, talvolta animali di cane, cavallo e serpente, talvolta tutti e tre di donna. Un aspetto poco conosciuto di Ecate è quello di vivificante, ella è anche la rappresentazione del potere generativo per eccellenza rappresentato nella sua natura bi-sessuata: ha attributi sia maschili che femminili non scissi tra loro, ma fusi in un perfetto equilibrio.
In quest’inno tratto dalla Teogonia di Esiodo, emergono aspetti complessi di Ecate che non la relegano all’unico archetipo della Vecchia Strega, ma la definisce dall’animo gioiso e nutrice di giovani e fanciulle, ossia loro insegnate e iniziatrice dei misteri, così come lo è Persefone dei famosi Misteri Euleusini:
“Celebro Ecate trivia, amabile protettrice delle strade,
terrestre e marina e celeste, dal manto color croco,
sepolcrale, baccheggiante con le anime dei morti,
figlia di Crio, amante della solitudine superba dei cervi,
notturna protettrice dei cani, regina invincibile,
annunciata dal ruggito delle belve, imbattibile senza cintura,
domatrice di tori, signora che custodisce le chiavi del cosmo,
frequentatrice dei monti, guida, ninfa, nutrice dei giovani,
della fanciulla che supplica di assistere ai sacri riti,
benevola verso i suoi devoti sempre con animo gioioso.”
Sempre secondo Esiodo, Ecate è definita regina delle stelle e figlia di Asteria la vergine regina del cielo e cugina di Artemide; lei collega il mondo celeste con quello del sottosuolo, così come Persefone con la sua doppia natura.
Parlando dell’origine dei loro nomi, hanno entrambe origini preelleniche e non di sicura “traduzione”, Persefone vorrebbe dire colei che porta abbondanza, e Ecate colei che agisce come vuole; quest’ultima ha anche molti epiteti a dimostrazione della complessità del suo simbolismo e delle sue molte valenze:
Chtonia (Del mondo sotterraneo)
Antaia (Colei che incontra)
Apotropaia (Protettrice)
Enodia (La dea che appare sulla via)
Kourotrophos (Nutrice di fanciulli)
Propulaia/Propylaia (Colei che sta davanti alla porta)
Propolos (Colei che serve)
Phosphoros (Portatrice di luce)
Soteira (Sapiente)
Triodia/Trioditis (Che frequenta i crocicchi)
Klêidouchos (Che porta le chiavi)
Trimorphe (Triplice)