Il primo giorno di maggio accoglie la festività di Beltane. Secondo la Ruota dell’Anno di Avalon-Glastobury, in questa occasione viene onorata Rhiannon, Dea dell’Amore e del Piacere Sacro, Bianca Giumenta nata dalla schiuma del mare.

Il nome Rhiannon sembrerebbe derivare dalla radice proto-celtica rigani, che significa regina, unita al suffisso accrescitivo -on, quindi: Grande Regina. Lei rappresenta l’archetipo dell’Amante, la giovane donna nel pieno della sua bellezza e del suo vigore fisico e sessuale, nasce dal mare che è la culla della vita di ogni creatura ed è associata alla Bianca Giumenta come simbolo di libertà selvaggia e indomita, che non si può soggiogare o addomesticare.
Interessante notare come, nella Ruota dell’Anno avaloniana, Rhiannon si collochi tra l’elemento Fuoco e l’elemento Acqua. Secondo questa tradizione l’acqua non solo è l’origine della vita e la garanzia della sua continuazione – non si può vivere senza di essa – ma è anche l’elemento che rappresenta l’emotività, il tumulto delle emozioni profonde, quelle più vere, autentiche, quelle che esprimono la nostra natura più recondita e per questo anche difficili da accettare.
Ecco dunque l’incastro perfetto: la Dea dell’Amore come anello di congiunzione tra il fuoco della passione e le oceaniche profondità del sentimento che le è proprio, che risveglia i nostri pensieri e i nostri desideri, che ci fa sentire vivi ma che con la stessa facilità può gettarci nella tristezza più cupa, se non ricambiato.
Eppure Rhiannon non è, come a questo punto potrebbe sembrare, passione cieca e sregolata sull’onda dell’ormone imbizzarrito, tutt’altro: Lei è piena coscienza di sé, del proprio corpo e della propria sfera emotiva con tutte le sue luci e le sue ombre, è il riconoscimento delle proprie ferite che porta alla guarigione, è sessualità sana, libera e consapevole.
La Dea Amante non offre l’immagine di una schiava d’amore, al contrario, lo conosce profondamente, sa quanto possa essere meraviglioso o terribile, riesce a valutare eventuali rischi ed è in grado di stabilire se sia disposta a correrli. Lei sa cosa vuole, sceglie il suo amante con pieno spirito decisionale, è completamente cosciente di quello che sta facendo, ama senza dipendere perché mantiene sempre vivo il contatto con sé stessa e con la sua indipendenza: è in grado di concedersi interamente all’altro pur senza perdersi.
Il suo colore è il rosso, il colore della passione per antonomasia e del sangue mestruale, nello specifico il sangue del menarca che annuncia l’inizio della fertilità e quindi potenzialmente dell’attività sessuale. Un tempo il menarca segnava un momento fondamentale della vita di ogni donna e in molte culture era celebrato con un rito specifico, proprio per onorarne l’enorme importanza.
Rhiannon è l’Iniziatrice ai Misteri dell’età adulta, segna il passaggio dalla fanciullezza innocente e spensierata all’inizio della maturità grazie all’esperienza erotica finora preclusa, sacralizzando così l’atto fisico, la carnalità e la sensualità come pratiche sane e legittime, senza vergogna, senza “peccato”, senza giudizio.
I talismani di Rhiannon sono il pettine che scorre tra i capelli come il vento tra i rami degli alberi, liberando la chioma dai nodi e dando chiarezza, ma è anche il pettine usato nella cardatura della lana (i quattro archetipi hanno come talismani gli elementi della produzione tessile: la Fanciulla ha il fuso, l’Amante ha il pettine, la Madre ha il telaio e la spola e la Crona ha le forbici che tagliano il filo a lavoro finito. Perfetta metafora della vita.), lo specchio che offre la Visione, permette di scrutare attraverso i Mondi e dona saggezza e preveggenza, e la conchiglia come legame con il mare.

Il suo albero sacro è il biancospino, anticamente usato nelle pratiche orgiastiche e come simbolo sessuale, sembra inoltre che l’odore dei suoi boccioli sia molto simile a quello dei fluidi vaginali.
Il suo animale totemico principale è la Giumenta Bianca, che galoppa selvaggia attraverso i Mondi di Sotto, di Mezzo e di Sopra. Il cavallo è generalmente considerato uno spirito psicopompo e in ambito sciamanico si dice appunto “cavalcare il tamburo” a indicare il lasciarsi trasportare dal suo ritmo per viaggiare tra i Mondi.
Altri animali a lei correlati sono i piccoli uccelli (cinciallegre, passeri, merli) e in particolare le colombe che anticamente simboleggiavano armonia, purezza e unione sessuale.
L’insieme delle varie simbologie espresse finora slega Rhiannon da qualsiasi vincolo logistico o materiale, pur connettendola a tutti e tre i livelli in cui la realtà è suddivisa:
- al Mondo di Sotto in quanto è una Dea ctonia, secondo la mitologia celtica era infatti la Regina dell’Oltretomba;
- al Mondo di Mezzo, quello del nostro piano materiale, grazie al cavallo e alla sua doppia iconografia di animale solare ma anche parte della vita quotidiana;
- al Mondo di Sopra poiché in moltissime culture gli uccelli sono associati alla realtà spirituale.
Allargando questo concetto di legami non vincolanti, dandone un’accezione più ampia, è chiaro come sia possibile la fusione degli opposti senza contraddizione: se la nostra visione è in tutte le direzioni, se le nostre percezioni comprendono la totalità di ciò che è dentro di noi e anche fuori da noi, se la nostra emotività è consapevole e in grado di gestire ogni suo aspetto senza traumi, e anzi guarendo da essi, allora non c’è più separazione tra mente e cuore né tra istinto e razionalità. Possiamo viaggiare liberamente tra i nostri mondi interiori facendoli collaborare per il nostro benessere, invece di venire ingabbiati da polarizzazioni tanto inutili quanto dannose.
Infine diamo uno sguardo alla celebrazione di Beltane, che si svolge nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio.
Il nome Beltane, Beltaine o Beltein si pensava derivasse dal dio celtico Bel e dal gaelico Tein con il significato di fuoco. La studiosa Janet McCrickard ha invece dato una diversa interpretazione, sostenendo che Bel significasse brillante, benevolo, e Tein fosse un sostantivo femminile che indicava il fuoco solare. La traduzione letterale risulterebbe quindi: celebrazione del benefico Fuoco del Sole femminile. Significato che ritengo decisamente evocativo e anche, a livello concettuale, più in linea con l’ambito matriarcale in cui questa festività è nata.

In questa occasione si onora l’Amante nel suo aspetto di carnalità e fecondità, nella notte di Beltane avviene l’unione della Dea e del Dio Verde, o Re Cervo, come auspicio di fertilità per la terra. Nel periodo di Beltane si innalza il palo di maggio, originariamente un tronco di betulla dipinto e ornato con nastri multicolori, attorno a cui avviene parte della celebrazione con danze e rinfreschi di vario genere. Un tempo si accendevano grandi fuochi sacri attraverso cui gli abitanti e i contadini passavano assieme al loro bestiame per purificarsi a scopo apotropaico, tra musiche e balli, mentre i giovani si dedicavano alla Caccia d’Amore rincorrendosi, cercandosi e infine trovandosi per poi fare l’amore nei boschi.

Ultima precisazione riguardo al palo di maggio: chiaramente esso rappresenta l’elemento maschile che si unisce all’elemento femminile – il palo/lingam che penetra la terra/yoni – ma possiamo ampliare questa simbologia in una visione più complessa. Non è soltanto l’immagine dell’unione biologica maschio-femmina ma può esemplificare la relazione di coppia in generale: un elemento accoglie, l’altro ha bisogno di accoglienza perché altrimenti non riuscirebbe a reggersi, e questo indipendentemente dal genere dei soggetti da cui la coppia è composta. Che siano un uomo e una donna, due uomini o due donne, poco importa, la relazione sana tra due persone che si amano è fatta di fragilità e forza, bisogno e presenza, richiesta e aiuto, tutto assolutamente in reciprocità e con ruoli non definiti: chi sostiene in una situazione può essere che abbia bisogno di sostegno in un’altra, e viceversa. Riconoscere e legittimare i propri bisogni e accogliere l’altro nei suoi, anche questo è Amore Sacro, anche questo è Beltane.
Un ulteriore approfondimento: Rhiannon nei Mabinogion
Immagini delle carte oracolari
Sarah Perini, Elena Albanese – The Goddess Temple oracle cards, Ed. Lo Scarabeo (Torino)
Fonti
Kathy Jones, La Dea nell’Antica Britannia, Ed. Psiche2 (Torino)
Kathy Jones, Sacerdotessa di Avalon, Sacerdotessa della Dea, Ed. Ester (Torino)
Kathy Jones, Camminando sulla Ruota della Dea Ana, Ed. Ester (Torino)
Riccardo Taraglio, Il vischio e la quercia, Ed. L’Età dell’Acquario (Torino)