Le anguane sono creature acquatiche, spiriti che abitano laghi e sorgenti, ne’ buone ne’ cattive sanno far innamorare col proprio canto, creature ambigue a cui le leggende attribuiscono aspetti e comportamenti opposti, presentandole ora come leggiadre nnfe protrettrici dei campi, dei laghi, dei torrenti e del bestiame, ora come malefiche streghe capaci di scatenar temporali e di attaccare gli uomini. Son anche delle indovine, in quanto conoscono il passato e il futuro, ma ignorano il presente. Hanno anche molte varianti nell’aspetto fisico, c’è chi le descrive come vecchie donne dai seni cadenti buttati dietro le spalle, donne con zampe di capra rivolte al contrario, donne con coda di serpente e capaci di trasformarsi in serpenti o semplice fanciulle quasi eteree. In altre leggende son descritte come creature d’acqua con un carattere gentile, chiacchierino e civettuolo che amano far innamorare i ragazzi, insomma una sorta di sirenette alpine, o almeno era quanto credevo prima di iniziare a conoscerle e ad ampliare la mia visione ha avuto un ruolo molto importante la ricerca di Adriano Vanin raccolta nel libro “Il regno dei Fanes”, in cui, attraverso i personaggi di Moltina e dell’anguana sua madre, le definisce “le sacerdotesse di un culto animistico delle acque, del Sole e delle montagne” che col passare del tempo si son viste trasformare da ministre del culto all’oggetto del culto stesso e da qui la sovrapposizione con gli spiriti delle acque presso cui dimoravano. Il collegamento col sole, spiega Vanin, si evidenzia nell’abitudine dell’anguana di salutarne il sorgere ogni mattina, circondata dalle marmotte (spiriti animali dei Fanes, talvolta visti come Fanes stessi) che le si radunano attorno, si riporta anche che ella passava molte ore della sua giornata a contemplarlo.
Le altre leggende delle dolomiti accentuano maggiormente le caratteristiche acquatiche e le legano soprattutto ai laghi, come quello di Lagole nelle cui acque si diceva vivessero in gruppo (ancora una volta in compagnia delle marmotte), trovo interessante notare che sempre presso questo lago si diceva esservi un tempio antico, secondo alcuni votato a Reitia, Ecate, Tribusiate o Apollo nella sucessiva epoca romana, comunque in tutte le leggende le sue acque son considerate benefiche ed in grado di donar fertilità alle donne e rinnovare la vitalità alle anguane.
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